L’Associazione dei dipendenti della Cassa di risparmio della provincia di Macerata fu costituita per iniziativa dei colleghi Giordano Bruno Capodaglio, Cesare Lancellotti ed Aristide Nanni; fu quindi approvata, in relazione alle sue caratteristiche sindacali, dall’Ufficio provinciale del lavoro di Macerata con nota del 7 novembre 1944.

Dopo la costituzione di un Comitato provvisorio, presieduto da Bruno Lattanzi, con vicepresidente Mario Perosci e componenti Giordano Bruno Capodaglio, Aldo Moretti, Lando Paci, Cino Mataloni e Cesare Lancellotti, l’assemblea dei soci del 4 gennaio 1946 adottò uno statuto e nominò Giordano Bruno Capodaglio presidente e Aristide Nanni vicepresidente.

L’associazione nasceva, come detto, con compiti principalmente sindacali, non esistendo ancora il sindacato dei bancari, e con lo scopo di favorire i rapporti tra il personale e l’amministrazione della Cassa, anche per superare le difficoltà di un dopoguerra caratterizzato da una consistente inflazione.

Ma anche per sviluppare i rapporti di solidarietà tra colleghi che uscivano da un lungo conflitto e da profonde divisioni politiche: da qui i prestiti per l’acquisto della legna da ardere, del suino per la “pista”, dei libri scolastici per i figli, erogati dall’amministrazione della Cassa come integrazione dei magri stipendi di allora, quali “anticipi sulla futura gratifica di bilancio”.

Iniziò anche l’attività turistico-ricreativa, con le prime gite, tassativamente giornaliere e con destinazioni brevi: Monte Conero, Colle San Marco ad Ascoli Piceno, Santa Maria degli Angeli ad Assisi, il lago Trasimeno; i trasporti erano assicurati da alcuni autocarri degli Alleati, adattati allo scopo con panche di legno.

Con la nascita del sindacato ed il miglioramento delle condizioni economiche, i compiti dell’Associazione mutarono sempre più verso finalità culturali, ricreative ed assistenziali.

Allo scopo veniva usato il “Fondo di solidarietà” con cui venivano soddisfatte le necessità di piccoli prestiti ai soci, che, sulla base dello statuto della Cassa, non potevano assumere obbligazioni nei confronti della stessa, con la sola eccezione dei mutui ipotecari.

Nel 1964 il presidente Giordano Bruno Capodaglio morì improvvisamente e fu nominato commissario straordinario Lando Paci, eletto poi nel 1966 presidente, con Enzo Valentini quale vicepresidente.

Nel 1976 il nuovo presidente è Mario Tonnarelli ed il vicepresidente è Remo Calafati, sostituiti nel 1981 rispettivamente da Antonio Parisi Presicce e da Piergiuseppe Alfei.

Nel 1984 vengono eletti Tobia Sisti (presidente) e Ghino Crucianelli (vicepresidente)); quest’ultimo nel 1990 diventa presidente, con Mauro Cambiotti vicepresidente, e lo resta fino alla morte avvenuta nel 2003.

L’associazione nel frattempo ha cambiato più volte la denominazione, prima in “Associazione fra i dipendenti e gli ex dipendenti del gruppo CARIMA” e poi in “Associazione CARIMA”, per tener conto delle vicende che hanno interessato la Cassa di risparmio e la sua trasformazione in Banca CARIMA S.p.A., con la creazione dell’omonimo gruppo bancario.

Nel 2003 è stato nominato presidente Carlo Capodaglio, figlio del Giordano Bruno già citato, con vicepresidenti Mauro Cambiotti e Piergiuseppe Alfei, rinnovato anche nel 2007 con vicepresidenti Piergiuseppe Alfei e Sabrina Sannucci; nel 2010, con vicepresidenti Piergiuseppe Alfei e Mauro Cambiotti, nel 2013 con vicepresidenti Mauro Cambiotti e Piergiuseppe Alfei, nel 2016 con vicepresidenti Piergiuseppe Alfei e Mauro Cambiotti e infine nel 2019 con vicepresidenti Alfredo Vissani e Piergiuseppe Alfei..

Nel 2004, lo statuto è stato nuovamente aggiornato per adeguarlo alla situazione conseguente alla creazione della Banca delle Marche, azienda in cui è confluita la Banca CARIMA, con apertura dell’Associazione a tutti i dipendenti dell’omonimo gruppo bancario e con nuovo mutamento della denominazione sociale in quella attuale. Il testo statutario è stato ulteriormente modificato nel 2019 per troncare il legame con l’azienda bancaria, più volte soggetta a mutamenti radicali; in conseguenza di ciò, l’Associazione ha anche deliberato di non aderire alla costituzione del CRAL unico UBI Banca e di mantenere la propria autonomia.

Nello stesso anno 2004 l’Associazione si trasferisce nella sede attuale, generosamente messa a disposizione dalla allora Banca delle Marche, per interessamento di Lauro Costa, già presidente dell’azienda, e nel 2008 adotta il nuovo simbolo con il picchio sul “fiore” della cessata CARIMA, riportato sia nella tessera sociale sia nel labaro.

Oggi è attiva nei settori: sport, cultura, turismo e ricreazione, solidarietà ed assistenza, coordinati dal Consiglio direttivo; ogni settore è gestito da un responsabile e, per le attività sportive, le sezioni sono affiliate alla singole Federazioni nazionali o ad uno degli enti di promozione, riconosciuti dal C.O.N.I.

Oggi possono iscriversi (moduli nel sito) all’Associazione, oltre a tutti i dipendenti di provenienza bancaria operanti nel territorio ed ai dipendenti e soci della Fondazione Cassa di risparmio della provincia di Macerata, anche soggetti di provenienza non bancaria, secondo le specifiche norme statutarie.

All’Associazione è dovuta una quota associativa annua, attualmente fissata in euro 50,00 annue.

L’Associazione conta attualmente circa 900 soci.

Le iniziative dell’Associazione vengono sempre portate a conoscenza di tutti i soci tramite le circolari e l’organo dell’Associazione: il periodico “Il Picchio”.

Inoltre tutte le attività sono sempre visibili in questo sito.